Maggio 24

QF (EX GKN): raggiunto l’accordo

Si è concluso il lungo e tortuoso cammino per raggiungere un accordo relativo alla vicenda dei lavoratori della ex GKN. Il 22 gennaio, con la sottoscrizione delle parti sociali e l’approvazione dei lavoratori con un referendum per la valutazione dell’Ipotesi di Accordo si è chiusa la vicenda ex GKN di Campi Bisenzio a Firenze, almeno nella storia che conosciamo fino ad oggi.

L’accordo, sottoscritto lo scorso 19 gennaio ha visto l’adesione con voto favorevole al referendum del 98,8% delle
lavoratrici e dei lavoratori. Sui 354 aventi diritto hanno partecipato al voto in 265. I voti validi sono stati 264, di cui 262 a favore, due contrari e un astenuto.
Per la Fiom si tratta di un ottimo risultato. Adesso, insieme alle Rsu, i sindacati spingeranno affinché la proprietà e istituzioni rendano concreti gli obiettivi come da cronoprogramma per consentire la ripresa dell’attività e garantire la continuità occupazionale di tutti i lavoratori, compresi quelli degli appalti.

Il licenziamento dei 422 operai della sede toscana della GKN annunciato dalla multinazionale londinese era avvenuta il 9 luglio 2021 con una email e senza alcun confronto preventivo con i sindacati, in violazione dell’accordo siglato nel 2020 con le rappresentanze sindacali. La proprietà aveva inviato le email di licenziamento proprio in un giorno di ferie dato d’ufficio ai lavoratori, ma ha poi dovuto fare i conti con la reazione dei suoi dipendenti che hanno risposto immediatamente con un presidio permanente di fronte alla sede della GKN, ed azioni pubbliche che hanno portato alla solidarietà dimostrata dei colleghi, di attivisti, altri lavoratori anche di comparti diversi e di cittadini oltre di tutta la politica locale e nazionale.

Con fasi alterne la vicenda era anche approdata in tribunale e la sentenza pronunciata il 20 settembre 2021 dal tribunale di Firenze ha aperto un nuovo capitolo nelle relazioni tra gli operai della GKN e la proprietà della fabbrica di componenti per automobili di Campi Bisenzio controllata dal fondo di investimenti britannico Melrose. La giudice Anita Maria Brigida Davia ha risposto al ricorso presentato dal sindacato Fiom-Cgil e ha definito come antisindacale il comportamento della multinazionale, costringendola a revocare i licenziamenti.

Alla fine, sotto la pressione anche del governo che cercava una soluzione indolore per i lavoratori, GKN ha chiuso un accordo con Francesco Borgomeo, l’imprenditore cui l’azienda si era rivolta per essere aiutata a trovare un sostituto. La firma dell’accordo pone per ora fine alla vicenda dei lavoratori, con la cessione del 100% di GKN Driveline Firenze a Borgomeo che ha promesso di ritirare i licenziamenti ed il ritiro dell’impugnazione contro il ricorso vinto dai sindacati sulla vecchia procedura di licenziamento.