Luglio 24

E’ ora di Ri-pensare al ruolo dei Quadri e delle Elevate Professionalità

In Italia i quadri costituiscono con i dirigenti, gli impiegati e gli operai una delle quattro categorie di lavoratori subordinati previste dalla legge. Il nostro codice civile l’aveva previsto all’articolo 2095 una categoria specifica ma c’è voluta una legge, a 190 del 1985, per inserire con certezza, all”interno dei lavoratori subordinati la legge stessa indica che svolgono funzioni di rilevante importanza ai fini dello sviluppo e dell’attuazione degli obiettivi dell’impresa quindi la volontà del legislatore è stata quella di collocare i quadri direttivi in posizione intermedia tra gli impiegati, sui quali il Quadro esercita una funzione di coordinamento e il dirigente dal quale dipende direttamente. I requisiti che lo definiscono e i compiti che gli sono attribuiti sono demandati alla contrattazione collettiva e oggi, nei fatti, abbiamo quadri che dirigono grandi alberghi e villaggi turistici a 5 stelle, ipermercati della grande distribuzione con centinaia di dipendenti e con complessità burocratiche amministrative da gestire; si pensi alle procedure HCCP, quelle privacy, la gestione sindacale e del personale, la sicurezza della proprietà. Oggi i poli logistici sono affidati ai quadri direttivi, i centri di ricerca sono affidati ai quadri direttivi, le filiali bancarie sono affidate ai quadri direttivi, solo per fare alcuni esempi.

Si può quindi affermare che nel comparto privato le aziende oggi hanno già dato ai quadri direttivi un ruolo diverso e che si è molto ampliato rispetto al dettato normativo negli ultimi anni e le imprese vedono il Middle manager a diretto riporto dell’imprenditore spesso senza dirigenti nelle piccole imprese, soprattutto nelle piccole e medie imprese dove assistiamo ad un fenomeno di sostituzione della dirigenza col quadro direttivo e quindi si apre anche il tema che forse ci sono quadri direttivi che svolgono delle funzioni che non sono riconosciute.
In Europa, ad eccezione della Spagna e della Francia, la figura del quadro intermedio non è contemplata e non è riconosciuta sul quadro giuridico questo crea sicuramente una difficoltà ad inquadrare in un sistema europeo del Lavoro la categoria dei Middle managers. Secondo i dati Eurostat nel 2019 prima degli sconvolgimenti della pandemia covid manager e professionisti tecnici rappresentavano solo il 36% della forza lavoro in Italia contro una media del 42% dell’eurozona e valori vicini o superiori al 50% nel Regno Unito in Olanda e nei paesi scandivi all’interno della categoria dei quadri e delle elevate professionalità, in cui ricomprendiamo anche una consistente parte di lavoratori del comparto pubblico con le famose qualifiche elevate ma non riconosciuti attualmente come quadri la quota di donne è inferiore alla media Europea 44,5 contro il 48% dell’eurozona benché il divario sia leggermente minore di quello che si registra per la quota complessiva delle lavoratrici sulla forza di lavoro in Italia. Nel pubblico impiego si è iniziato a dare attenzione al Middle Management laddove con il decreto legge 2021/80 si è cercato di rivalutare le professionalità medio alte e fare anche in modo che queste siano meglio definite in un ruolo che oggi è di fatto compresso, nelle pubbliche amministrazioni, tra la dirigenza e quella generale di altre categorie non dirigenziali. Ciò che è stato innovativo nel 2021 è prevedere oltre le tre distinte aree funzionali l’aggiunta proprio di questa quarta area, cosiddetta delle elevate professionalità e senza addentrarci nella complessità della materia, che sicuramente sarà meglio trattata dai nostri relatori, si può dire che l’introduzione di questa elevata professionalità del settore pubblico discende da una necessità che le amministrazioni hanno dettato al legislatore di coprire, mediante conferimento di incarichi con posizione di elevate, responsabilità che sono sentite e che non trovano ora, nell’organizzazione generale della PA, riconoscimento.

C’è un legame, che a nostro avviso rappresenta anche un rischio, tra il fabbisogno di Elevate professionalità e le scelte organizzative delle singole amministrazioni. Ma in questi processi di riorganizzazioni del lavoro che dovrebbero mettersi in piedi anche autonomamente, la pubblica amministrazione risulta in forte ritardo e rischia quindi di vanificare lo spirito normativo e di allontanare ancora di più i giovani talenti dall’amministrazione pubblica, quei giovani talenti che sono gli stessi che le aziende private combattono, sul mercato della ricerca di personale qualificato, per inserirli come quadri direttivi.