Aprile 24

PIL e Indebitamento: i conti del 2021

Nel 2021 l’economia italiana ha registrato una crescita di intensità eccezionale per il forte recupero dell’attività produttiva, dopo un 2020 caratterizzato dagli effetti dell’emergenza sanitaria. A trascinare la crescita del Pil (+6,6%) è stata soprattutto la domanda interna, mentre la domanda estera e la variazione delle scorte hanno fornito contributi molto limitati. Dal lato dell’offerta di beni e servizi, il valore aggiunto ha segnato crescite marcate, particolarmente nelle attività manifatturiere, nelle costruzioni e in molti comparti del terziario. La crescita dell’attività produttiva si è accompagnata a una espansione dell’input di lavoro e dei redditi. L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche ha registrato un netto miglioramento rispetto al 2020 per il buon andamento delle entrate a fronte del più contenuto aumento delle uscite, nonostante il protrarsi delle misure di sostegno introdotte per contrastare gli effetti della crisi.

Nel 2021 il Pil ai prezzi di mercato è stato pari a 1.781.221 milioni di euro correnti, con un aumento del 7,5% rispetto all’anno precedente. In volume il Pil è cresciuto del 6,6%.
Dal lato della domanda interna nel 2021 si registra, in termini di volume, un incremento del 17,0% degli investimenti fissi lordi e del 4,1% dei consumi finali nazionali. Per quel che riguarda i flussi con l’estero, le esportazioni di beni e servizi sono salite del 13,3% e le importazioni del 14,5%.
La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito positivamente alla dinamica del Pil per 6,2 punti percentuali. L’apporto della domanda estera netta è stato di +0,2 punti e quello della variazione delle scorte ugualmente di +0,2 punti.
Il valore aggiunto ha registrato aumenti in volume del 11,9% nell’industria in senso stretto, del 21,3% nelle costruzioni e del 4,5% nelle attività dei servizi. Si rileva una contrazione dello 0,8% nell’agricoltura, silvicoltura e pesca.


L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche (AP), misurato in rapporto al Pil, è stato pari a
-7,2 %, a fronte del -9,6 % nel 2020. Il saldo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) misurato in rapporto al Pil, è stato pari a -3,6% (-6,1% nel 2020).

Nel 2021 la spesa per consumi finali delle famiglie italiane è cresciuta in volume del 5,2%, dato questo molto positivo se consideriamo il -10,5% nel 2020. La spesa per consumi di beni è aumentata del 6,1% e quella per servizi del 4,6%. Incrementi più accentuati, in volume, riguardano le spese per alberghi e ristoranti (+19,1%), per mobili, elettrodomestici e manutenzione della casa (+11,0%), per trasporti (+10,9%) e per istruzione (+10,5%).

Per il mondo del lavoro il 2021 è stato un anno positivo, sono aumentate del 7,6%, le persone occupate a valore assoluto, con un dato del 7,4% dei dipendenti a contratto e dell’8,0% per quanto riguarda i lavoratori autonomi. L’aumento è stato generalizzato a tutti i macrosettori: +3,0% nell’agricoltura, silvicoltura e pesca, +10,4% nell’industria in senso stretto, +18,9% nelle costruzioni e +6,3% nei servizi.
I redditi da lavoro dipendente e le retribuzioni lorde sono aumentati rispettivamente del 7,7% per i lavoratori dipendenti e del 7,8% per gli autonomi.

Fonte: ISTAT, per approfondimenti: http://dati.istat.it/ http://www.istat.it/it/congiuntura https://www.istat.it/it/conti-nazionali