Febbraio 25

PIL e Indebitamento: i conti del 2021

Grafico statistica 590020

Nel 2021 l’economia italiana ha registrato una crescita di intensità eccezionale per il forte recupero dell’attività produttiva, dopo un 2020 caratterizzato dagli effetti dell’emergenza sanitaria. A trascinare la crescita del Pil (+6,6%) è stata soprattutto la domanda interna, mentre la domanda estera e la variazione delle scorte hanno fornito contributi molto limitati. Dal lato dell’offerta di beni e servizi, il valore aggiunto ha segnato crescite marcate, particolarmente nelle attività manifatturiere, nelle costruzioni e in molti comparti del terziario. La crescita dell’attività produttiva si è accompagnata a una espansione dell’input di lavoro e dei redditi. L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche ha registrato un netto miglioramento rispetto al 2020 per il buon andamento delle entrate a fronte del più contenuto aumento delle uscite, nonostante il protrarsi delle misure di sostegno introdotte per contrastare gli effetti della crisi.

Nel 2021 il Pil ai prezzi di mercato è stato pari a 1.781.221 milioni di euro correnti, con un aumento del 7,5% rispetto all’anno precedente. In volume il Pil è cresciuto del 6,6%.
Dal lato della domanda interna nel 2021 si registra, in termini di volume, un incremento del 17,0% degli investimenti fissi lordi e del 4,1% dei consumi finali nazionali. Per quel che riguarda i flussi con l’estero, le esportazioni di beni e servizi sono salite del 13,3% e le importazioni del 14,5%.
La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito positivamente alla dinamica del Pil per 6,2 punti percentuali. L’apporto della domanda estera netta è stato di +0,2 punti e quello della variazione delle scorte ugualmente di +0,2 punti.
Il valore aggiunto ha registrato aumenti in volume del 11,9% nell’industria in senso stretto, del 21,3% nelle costruzioni e del 4,5% nelle attività dei servizi. Si rileva una contrazione dello 0,8% nell’agricoltura, silvicoltura e pesca.


L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche (AP), misurato in rapporto al Pil, è stato pari a
-7,2 %, a fronte del -9,6 % nel 2020. Il saldo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) misurato in rapporto al Pil, è stato pari a -3,6% (-6,1% nel 2020).

Nel 2021 la spesa per consumi finali delle famiglie italiane è cresciuta in volume del 5,2%, dato questo molto positivo se consideriamo il -10,5% nel 2020. La spesa per consumi di beni è aumentata del 6,1% e quella per servizi del 4,6%. Incrementi più accentuati, in volume, riguardano le spese per alberghi e ristoranti (+19,1%), per mobili, elettrodomestici e manutenzione della casa (+11,0%), per trasporti (+10,9%) e per istruzione (+10,5%).

Per il mondo del lavoro il 2021 è stato un anno positivo, sono aumentate del 7,6%, le persone occupate a valore assoluto, con un dato del 7,4% dei dipendenti a contratto e dell’8,0% per quanto riguarda i lavoratori autonomi. L’aumento è stato generalizzato a tutti i macrosettori: +3,0% nell’agricoltura, silvicoltura e pesca, +10,4% nell’industria in senso stretto, +18,9% nelle costruzioni e +6,3% nei servizi.
I redditi da lavoro dipendente e le retribuzioni lorde sono aumentati rispettivamente del 7,7% per i lavoratori dipendenti e del 7,8% per gli autonomi.

Fonte: ISTAT, per approfondimenti: http://dati.istat.it/ http://www.istat.it/it/congiuntura https://www.istat.it/it/conti-nazionali