Ottobre 24

PNRR: Guide turistiche, ddl in arrivo

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A poco più di un mese dal Guide’s day, giornata internazionale della Guida Turistica in cui si evidenzia “l’importanza di questa figura professionale che ha un ruolo rilevante nel tessuto socio-economico italiano, mettendo ogni giorno a disposizione, con passione e dedizione, le sue competenze per favorire l’incontro tra il turista e lo splendido patrimonio naturale e culturale della nostra Nazione”, con la stessa rilevanza il ministro del Turismo Daniela Santanche’, ha dichiarato in aula, durante il question time  del 1 marzo 2023 alla Camera, l’intenzione di “presentare al più presto in Consiglio dei ministri il disegno di legge sulla riforma della professione delle guide turistiche” : l’obiettivo è quello dare il via l’iter parlamentare necessario per l’attuazione della riforma , la quale ha lo scopo di regolamentare i principi fondamentali della professione e dare alle guide turistiche un ordinamento univoco, che rispetti l’autonomia locale e anche i principi sanciti dall’Unione europea, definendo uno standard omogeneo a livello nazionale, anche con l’obbligo di formazione e aggiornamento per supportare al meglio l’offerta turistica”.

 L’obiettivo, già  inserito dal Governo Draghi nel PNRR,  per cui  oggi sono disponibili  anche fondi straordinari  che costituiscono il primo passo per l’attuazione del progetto,  è di implementare  la riforma,  che coinvolgerà oltre 9.000 operatori tra guide turistiche e accompagnatori, entro il 31 dicembre 2023, modificando  l’ordinamento istituito dal D. Lgs 79/2012 del 23 maggio 2011 (Codice del turismo).

In passato erano già stati presentati disegni di legge di iniziativa parlamentare aventi ad oggetto la disciplina della professione di guida turistica, e già a dicembre dello scorso anno il Ministero del turismo aveva dato conto in un comunicato stampa dell’audizione  cui hanno partecipato  sette sigle del settore alla presenza del Ministro e del Capo di Gabinetto: durante l’incontro le associazioni hanno potuto illustrare i principi fondamentali  per la nuova legge, e il 23 febbraio scorso il Ministro del Turismo Daniela Santanchè ha presentato una bozza di legge di riordino della professione della guida turistica che recepisce alcune delle modifiche al testo, richieste  dalle sigle in un ulteriore riunione del 18 gennaio, così come nell’incontro con gli assessori regionali e le associazioni di categoria, nella settimana successiva alle dichiarazioni del question time.

Aspettando il testo definitivo che verrà approvato, speriamo, in breve tempo, visto che è davvero necessario intervenire per fare chiarezza con una legge valida, efficace e duratura, che vada oltre il criterio di urgenza dettato dal PNRR, abbiamo provato anche noi a fare un po’ il punto della situazione, rivolgendo alcune domande a Marco Verzi’, Presidente di FEDERAGIT Firenze, aderente a Confesercenti

“Tra gli aspetti positivi contenuti nella riforma, oltre ad una corretta ed ampia definizione della professione che riconosce alla guida anche la funzione didattica e l’attività da remoto (status che sarebbe stato indispensabile in tempo di COVID..), c’è pure il principio di non impedimento dell’attività professionale e del libero e gratuito ingresso nei luoghi di visita aperti al pubblico, compresi quelli religiosi o privati; inoltre, il perfezionamento dei requisiti di accesso all’esame di abilitazione, attraverso il possesso di una laurea triennale o magistrale e di un‘attestazione di due lingue straniere, di cui almeno una di livello C1, come pure l’inasprimento del livello di deterrenza verso l’abusivismo, con sanzioni che possono arrivare fino a 10.000 euro, sono molto soddisfacenti dal punto di vista legislativo.

D’altro canto abbiamo letto diverse critiche riguardo l’assenza, nella proposta di legge, di una specializzazione regionale, obbligatoria ai fini dell’ abilitazione, (attualmente la professione di guida  turistica si svolge esclusivamente sulla base dell’iscrizione ad albi basati sulla legislazione regionale) o meglio,  viene reintrodotta, ma questa sarebbe successiva all’abilitazione delle guide.

Tuttavia ciò potrebbe essere una soluzione che coniuga la necessità di ‘misurare’ la specializzazione territoriale delle guide stesse con la necessità di garantire la libera concorrenza a livello nazionale, anche rispetto ai professionisti provenienti dall’estero, la cui operatività è consentita su tutto il territorio italiano; cosa ne pensa a tal proposito?”

“Noi, come associazione,  – ci risponde Verzi’ – siamo a favore di una guida inquadrata giuridicamente (per criteri, materie di abilitazione, aggiornamento, etc..) a livello nazionale, ma che abbia per l’ambito operativo una specializzazione a livello territoriale, senza che questo debba per forza estendersi sempre ad una dimensione regionale. Il nostro paese ha tantissime realtà, ma alcuni luoghi, pensiamo a città come Roma, Venezia o Firenze, hanno una concentrazione di ‘elementi di interesse’ che intere regioni non hanno, ed è impossibile coniugare le richieste di “locale” del mercato con una guida il cui ambito lavorativo è pari a tutti il territorio italiano. È umanamente impossibile che si riesca a fare divulgazione culturale con l’approfondimento necessario e richiesto dai ‘consumatori’ a livello nazionale.. Siamo d’accordo ad un inquadramento unico per tutte le guide, sulle conoscenze generali minime e sulle competenze trasversali, ma poi e’ necessaria una specializzazione territoriale che diventi il quid della professione altrimenti si banalizza la professione stessa.

Per quanto riguarda le guide provenienti da altri paesi, già le norme europee consentono agli stati membri di limitare l’equipollenza di alcuni titoli e la corte di giustizia ha già, in passato, riconosciuto la legittimità di guide specializzate in dati ambiti: ritengo che le competenze trasversali e le conoscenze comuni possano essere valutate come credito formativo, ma, come prevede la proposta di legge, le guide di altri paesi che volessero stabilirsi in Italia devono superare un esame che ne accerti la preparazione, tranne le prestazioni occasionali che potrebbero essere consentite al di fuori dei luoghi che richiedono la specializzazione”.

Un’ulteriore riflessione ci sovviene:

“Con i nuovi requisiti di accesso all’esame di abilitazione e con la successiva iscrizione in un apposito elenco nazionale, alle guide abilitate sarà fornito un tesserino di riconoscimento che dovrà essere esibito nello svolgimento dell’attività e sul tesserino ci sarà il codice identificativo verificabile. Anche per le guide già abilitate si provvederà a verificare l’effettivo possesso dei titoli e delle competenze dichiarate in sede di iscrizione all’elenco nazionale, fermo restando che le stesse, a detta del ministro Santanche’,“non dovranno sostenere nessun nuovo esame di abilitazione”; saranno, invece, previsti specifici divieti di esercizio della professione e di uso di tessere e altri segni distintivi e , quindi,  attuati specifici sistemi di controllo e previste sanzioni pecuniarie in caso di violazione delle disposizioni previste nella nuova normativa. 

Viste le disparità tra il vecchio e nuovo ordinamento, nonostante gli inevitabili accorgimenti, non si corre il pericolo così di determinare guide di serie a e di serie b?”

“Per quanto riguarda la norma transitoria, già ora la maggior parte delle guide hanno una  laurea, se non addirittura un dottorato, quindi il problema non sussiste, anzi temo che le guide, col nuovo percorso,  difficilmente potranno competere sul territorio con una guida qualificata alla vecchia maniera, anche perché per fare la guida la laurea può essere una condizione necessaria ma non sufficiente…pensiamo ai sindaci che cercano di governare l’overturismo: solo con guide che “vivono” certi territori dall’elevata densità e fragilità é possibile costruire un percorso condiviso di tutela e divulgazione.

Infine, – conclude il presidente di FEDERAGIT Firenze – ci tengo a dire che sono, comunque, contro i numeri chiusi. Fissato il livello di qualità necessario per specializzarsi, tutti devono avere la possibilità di ottenere la qualifica per il dato territorio con prove selettive, eque e trasparenti.”

Attendiamo, quindi, che le prossime ‘discussioni’, in aula e fuori, portino ad un imminente accordo su una  legge auspicata e attesa dalla categoria da quasi 10 anni   e  che costituisce, ormai, un obiettivo ineludibile e improrogabile.

Per approfondimenti: https://www.senato.it/leg/19/BGT/Schede/FascicoloSchedeDDL/ebook/56326.pdf

https://youtu.be/d5TqcPt9_gU (Question time del ministro Santanche’ alla Camera della Repubblica il 01/03/23)

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