Ottobre 24

Equità di genere: nel mondo del lavoro migliora la partecipazione delle donne

La rivoluzione gentile vive nelle aziende impegnate a costruire un contesto equo, in chi avverte un moto interno di ribellione davanti alle piccole e grandi discriminazioni quotidiane. Una trasformazione che vive anche in chi si attiva, agisce e guarda al futuro con la forza positiva del cambiamento. Gesti concreti, gentili ma ribelli, che riguardano proprio tutti. Una Survey su 4000 donne lavoratrici restituisce lo stato dell’equità di genere nel nostro paese: il 55% ha subito molestie o discriminazioni, il 68% ha visto la carriera ostacolata dalla maternità.
Ci sono però anche delle buone notizie che arrivano dalle aziende del Network Libellula che con la Fondazione lavorano sull’equità e sull’empowerment femminile hanno curato la ricerca recentemente presentata al Magna Pars di Milano lo scorso 26 Maggio.
Un incontro che è stato un’alternanza di performance e dialogo, il cui ritmo è stato scandito da 4 momenti: la Consapevolezza, con la presentazione dei dati della Survey L.E.I, l’Azione con lo speech di Giulia Blasi sul desiderio di cambiare le cose e attivare in noi la forza positiva di trasformazione, il Futuro con le esperienze di Fondazione Libellula, di Bausch&Lomb, Zurich e GrandVision e infine il Desiderio di Libertà, con il monologo di Pierluca Mariti sul genere come gabbia di stereotipi e uno sguardo al mondo dei bambini e alle loro mille possibilità.
Quando si sono spente le luci in sala, si è sentito il battito di un cuore e una voce fuori campo ha domandato “Vi siete mai chiesti quanto vi siano vicine violenza e discriminazione di genere?”. Tra il pubblico è accaduto qualcosa, donne e uomini hanno cominciato a raccontare delle esperienze, romanzate per l’occasione da attori e attrici nella platea ma realmente accadute. Per ogni dato, una testimonianza e un commento di Annalisa Valsasina (Direttrice Scientifica di Fondazione Libellula) e Giorgia Ortu La Barbera (DE&I Project Designer di Fondazione Libellula). Un carosello di percentuali ed esperienze allarmanti conclusosi però con un momento di riflessione sull’importanza della consapevolezza e della conoscenza su alcuni aspetti positivi, ovvero ciò che emerge nelle aziende che con Fondazione Libellula lavorano ogni giorno sulla discriminazione di genere e sulla costruzione di ambienti di lavoro equi, attenti e rispettosi.
Ecco i dati presentati: il 55% ha sperimentato una situazione di molestia, discriminazione o stereotipo nel contesto lavorativo; il 53% delle lavoratrici è stata oggetto di battute sessiste o volgari sul lavoro; il 68% ha visto rallentare il percorso di crescita, o quello di altre donne, a causa della maternità; il 41% ritiene difficile parlare della maternità e dell’attesa di un figlio al lavoro; il 62% dichiara di essere considerata aggressiva se si mostra ambiziosa o assertiva; il 59% è vittima sul lavoro di allusioni e osservazione estetiche, a volte o spesso; il 22% ha subito, a volte o spesso, contatti fisici indesiderati; il 58% non agisce efficacemente e/o sempre di fronte a una molestia subita; il 46% non ha mai chiesto un aumento della retribuzione; solo il 20% ritiene che le aziende abbiano un’alta attenzione per le tematiche di genere; il 44% non ritiene che i/le manager siano esempi positivi di equità di genere; il 52% non sa se una donna vittima di violenza potrebbe ricevere aiuto e parlarne in azienda.
Le notizie positive arrivano da cosa succede all’interno delle aziende del Network Libellula, ovvero quando è attivo un lavoro su un piano culturale: le posizioni di leadership sono più distribuite tra i generi, diminuisce la percezione di una diversa velocità di carriera tra uomini e donne, l’idea che una donna faccia carriera per aspetti seduttivi cala in modo netto, il linguaggio migliora ed è più attento alla dimensione del genere, cade il tabù della genitorialità e maternità, il linguaggio è più attento alla dimensione di genere, l’azienda è percepita come più attenta alle tematiche di genere.
Si è poi passati all’azione con una video testimonianza in cui Debora Moretti (Presidente di Fondazione Libellula) e Marilù Guglielmini (Board Member e Responsabile Comunicazione della Fondazione) hanno raccontato cosa anima il lavoro della Fondazione e Guendalina Bombassei, HR Director di Bausch&Lomb (Ambassador del Network Libellula) ha dichiarato che “la cultura della prevenzione comincia dalla consapevolezza, sapere dove siamo oggi e dove vogliamo arrivare”. Maria Cristina Origlia (giornalista socio-economica e presidente Forum della Meritocrazia) ha poi aperto ufficialmente l’evento, spiegando che essere ribelli vuol dire non tacere, non adeguarsi, reagire davanti alle più piccole discriminazioni, agire. Ha così introdotto lo speech di Giulia Blasi, sul desiderio di cambiare le cose e attivare in noi la forza positiva di trasformazione.
Subito dopo un talk ha dato la possibilità a Zurich Insurance Group e GrandVision Italy di raccontare la loro esperienza con Fondazione Libellula. Elena Magliola (Head of HR Development di Zurich) ha raccontato i progetti realizzati insieme: dalla survey per esplorare esperienze e percezioni sulla violenza, all’attivazione del servizio di sportello telefonico di ascolto psicologico per tutte le dipendenti e a un webinar sul tema della violenza economica e l’empowerment finanziario delle donne. Claudia Pugliese (Content & Communication di GrandVision) ha raccontato invece della campagna di comunicazione sul tema della discriminazione realizzata in collaborazione con la Fondazione, dei webinar realizzati sulla leadership inclusiva e la diversità, e del progetto pilota di reinserimento lavorativo che verrà sviluppato in azienda.
Un nuovo video ha poi commosso la platea: alcuni bimbi e bimbe di Zeta Service hanno raccontato in modo libero e spontaneo la loro prospettiva del maschile, del femminile, dei ruoli e dei mestieri. A seguire l’intervento di Pierluca Mariti, conosciuto come @piuttosto_che, sul tema “Rivoluzione gentile è desiderio di Libertà”, ha trattato il tema di come gli stereotipi di genere possano essere una gabbia anche per gli uomini.
Fino a questo punto le persone in sala si sono stupite, hanno riflettuto, si sono interrogate, hanno riso, si sono commosse… e in questo saliscendi di emozioni si è inserita la performance a sorpresa dei bambini e delle bambine della scuola Dance Club Merate, che sulle note di Born This Way di Lady Gaga, hanno travolto di energia ed emozione la platea.
Infine è intervenuta, a conclusione dei lavori, Debora Moretti: “Nel 2017 il Progetto Libellula era solo un’iniziativa ambiziosa, oggi siamo un vero e proprio movimento culturale. Per questo ringrazio di cuore tutte le aziende che hanno creduto che insieme si possa portare un cambiamento. Sono davvero tante le aziende Libellula e sono felice che oggi anche altre aziende abbiano accettato il nostro invito e mi auguro che dopo quello che hanno ascoltato siano pronte ad unirsi al nostro network. Ringrazio Zeta Service perché ha sempre creduto in noi e in questo grande progetto.”