Luglio 24

Majestic: venduta la struttura dopo i licenziamenti

Doppia beffa per i lavoratori del Majestic, prestigioso albero di via Veneto a Roma, che ha riacceso la protesta dei sindacati confederali. La proprietà della struttura è cambiata di mano, da E.G.A. Esercizio Grandi Alberghi a Boscalt Hospitality, fondo di investimento di Edmond de Rothschild Private Equity. Per i lavoratori una doccia fredda e si allontana la possibilità di un veloce rientro nel lavoro.
“Lo avevamo sospettato da subito e denunciato pubblicamente, che dietro al licenziamento dei 47 lavoratori dell’Hotel Majestic di Via Veneto licenziati a fine marzo ci fosse un’operazione speculativa ai danni dei dipendenti. Ma non pensavamo che la conferma sarebbe arrivata così presto e a mezzo stampa. È della settimana scorsa la notizia, con tanto di comunicato stampa dell’acquirente. Un doppio smacco per i lavoratori, coinvolti in una delle troppe vertenze di questo difficile 2022 per il settore alberghiero – così si legge in una nota congiunta Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltucs di Roma e Lazio -la cessione non è stata oggetto di alcuna comunicazione alle organizzazioni sindacali. Anche questo elemento sarà portato nelle aule di tribunale. Resta purtroppo senza risposta, assenza che pesa in queste vicende, la nostra richiesta al tavolo di crisi aperto dal Ministero del Lavoro Orlando e da quello del Turismo Garavaglia proprio sulle procedure di licenziamento che hanno interessato la Capitale. Servivano strumenti, come il prolungamento del diritto di prelazione in caso di ristrutturazione o cessione, per evitare che le operazioni speculative venissero scaricate sui lavoratori, ma non sono arrivati. Non possiamo però nascondere come nella Capitale si stiano percorrendo anche strade diverse, come quella intrapresa con l’accordo sottoscritto a inizio di questa settimana con la nuova proprietà del Grand Hotel de la Minerve che, pur in assenza di strumenti conservativi e a struttura chiusa per ristrutturazione, ha garantito 4 anni di diritto alla riassunzione per tutte le lavoratrici ed i lavoratori, alle stesse condizioni normative ed economiche. Un segnale in controtendenza che ci dimostra come il personale possa essere tutelato e valorizzato, riqualificato se necessario, pur dovendo affrontare dei sacrifici. Mentre i casi di Sheraton, Majestic, Cicerone e delle troppe vertenze aperte tra l’inizio dell’anno e la primavera hanno seguito un percorso spesso feroce, pur in presenza di strumenti di tutela che le aziende hanno deciso di non utilizzare, a partire dagli ammortizzatori sociali appena riformati – concludono le organizzazioni sindacali – il caso del Grand Hotel de La Minerve dimostra come un’altra strada sia percorribile”.

Il 2021 è stato un anno molto difficile per il turismo, il bilancio è il peggiore degli ultimi 5 anni, con 4.116 imprese cessate e solo 1.916 nuove imprese turistiche, per un saldo negativo di 2.200 imprese in meno. Un crollo dovuto anche all’assenza totale di sostegni per questi comparti nell’anno appena concluso, dopo un primo e unico intervento nel 2020. Roma e il Lazio, che tra il crollo del turismo estero e l’azzeramento pressoché totale di quello legato al lavoro e agli eventi, ha perso oltre mille imprese, da sola questa regione ha visto cancellare il 36% delle imprese registrate in questo settore. Il 2022 dovrebbe riportare denaro e stabilità al comparto che vede più di seimila Quadri presenti nel settore leisure, i risultati dovrebbero arrivare dal più 13,5% delle presenze italiane e più 45,8% delle presenze straniere (fonte associazione albergatori).

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