Maggio 24

Mercato del lavoro: la Svizzera cresce e chiede middle manager

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L’economia svizzera presenta segnali di rallentamento in linea con la media dei paesi EU, il barometro dell’impiego dell’Unione svizzera degli imprenditori (USI) non registra segnali di contrazione dell’offerta di lavoro e, conclude il rapporto, in tutti i settori le aziende prevedono ancora di ampliare la propria manodopera.
In particolare la richieste delle aziende svizzere si concerta sul middle management e sulle alte professionalità tecniche.
La dipendenza per le materie prime e le risorse energetiche da forniture estere lo scorso autunno il rischio di una carenza di elettricità e gas è diventata realtà. Da allora la tenuta è stata buona e anche i dati per la prima metà del 2023 sono più positivi del previsto grazie anche ai consumi privati, che hanno beneficiato degli effetti di recupero post-pandemici e dell’elevato tasso di occupazione.
Il settore dei servizi, che di recente ha beneficiato di consumi privati sostenuti, rischia di essere sempre più sotto pressione a causa dell’inflazione. Nell’industria orientata all’esportazione hanno contribuito a una valutazione positiva la buona situazione degli ordinativi e le forti esportazioni. Ma il calo della propensione agli investimenti, dovuto all’aumento dei tassi d’interesse e alle numerose incertezze globali, potrebbe aggravare la situazione anche in questo settore. L’aumento dei tassi di interesse si fa sentire anche nel settore delle costruzioni, dove comunque la situazione degli ordinativi è attualmente ancora stabile.
Finora il mercato del lavoro è stato poco toccato da questi sviluppi. Le aziende di tutti i settori intervistati prevedono ancora di ampliare la propria forza lavoro ma la carenza di lavoratori qualificati rimane un problema, anche in questo quadro economico.
Ed infatti quasi tutti i settori si stanno sviluppando al di sotto del loro potenziale a causa della carenza di lavoratori qualificati. Quest’ultima rimane quindi il principale freno all’economia svizzera. Le aziende continueranno dunque a cercare disperatamente il personale adatto. Da un lato, infine, c’è una domanda arretrata a causa delle numerose posizioni non occupate nelle aziende e, dall’altro, l’offerta di lavoro sta diminuendo a motivo dell’uscita dal mercato del lavoro dei baby boomer senza una corrispondente compensazione da parte delle fasce più giovani.

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