Maggio 24

Senza Green pass? Le aziende applicano le sanzioni

Il Green pass è entrato nel mondo del lavoro dal 15 ottobre. Uno dei punti più contestati e che sta creando notevoli problemi interpretativi e organizzativi e destinato ancora a alimentare polemiche è: cosa succede se un lavoratore senza Green pass si reca sul posto di lavoro? Il dipendente sprovvisto di certificato verde di fatto non può accedere al posto di lavoro e non solo, la sua assenza è ingiustificata e non retribuita, come chiarito dal testo del Decreto Legge n. 127 del 21 settembre 2021: I lavoratori, nel caso in cui comunichino di non essere in possesso della certificazione verde COVID-19 al momento dell’accesso in azienda o qualora risultino privi della predetta certificazione al momento dell’accesso al luogo di lavoro, sono considerati assenti ingiustificati fino alla presentazione della predetta certificazione e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. Per i giorni di assenza ingiustificata non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominato”.

“Dopo il quinto giorno di assenza ingiustificata -prosegue la norma – il datore di lavoro può sospendere il lavoratore per la durata corrispondente a quella del contratto di lavoro stipulato per la sostituzione, comunque per un periodo non superiore a dieci giorni, rinnovabili per una sola volta”. La retribuzione a cui il lavoratore rinuncia è da considerarsi relativa soltanto al giorno in cui è risultato sprovvisto di Green pass al momento di accedere al posto di lavoro. La norma inoltre parla di giornate lavorative e non di ore, motivo per cui non è possibile riammettere un lavoratore in un secondo momento: il controllo viene rimandato al giorno successivo, con il lavoratore che perde in busta paga l’equivalente di una giornata lavorativa.

Se un lavoratore riesce ad entrare in fabbrica o in ufficio senza Green pass perché il lavoratore ha messo in atto un piano per aggirare i controlli oppure il datore di lavoro non ha effettuato le verifiche in maniera corretta sono previste sanzioni. Nel primo caso è ovviamente il dipendente a pagare l’irregolarità, come spiega la norma: “Il datore di lavoro deve poi effettuare una segnalazione alla Prefettura ai fini dell’applicazione della sanzione amministrativa. Infatti il lavoratore che accede al luogo di lavoro senza Green pass è soggetto, con provvedimento del Prefetto, a una sanzione amministrativa che va da 600 a 1.500 euro. Vengono poi applicate anche le sanzioni disciplinari eventualmente previste dai contratti collettivi di settore”.

Per le imprese sono previste multe se i datori di lavoro che non effettuano le verifiche previste dalla legge. I controlli competono ad Asl e ispettori del lavoro che hanno il compito di controllare le aziende, sia private che pubbliche, con le violazioni che verranno punite con una sanzione amministrativa tra i 400 e i 1.000 euro.