Luglio 24

Occupazione: nel terzo trimestre 2021 crescita del 3,7%

Pubblicati dall’ISTAT i dati sull’occupazione al terzo trimestre 2021. Nel terzo trimestre 2021 l’input di lavoro, misurato in termini di Ula (Unità di lavoro equivalenti a tempo pieno), aumenta sia in termini congiunturali (+1,5% rispetto al secondo trimestre 2021) sia su base annua (+3,7% rispetto al terzo trimestre 2020); lo stesso andamento si osserva per il Pil, in aumento rispettivamente del +2,6% e +3,9%. L’occupazione, a sua volta, presenta una rilevante crescita congiunturale e tendenziale.
In tale contesto, le informazioni provenienti dalle diverse fonti dettagliano i seguenti aspetti: Su base congiunturale, la crescita dei dipendenti risulta in termini sia di occupati (+0,9%, Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro) sia di posizioni lavorative del settore privato extra-agricolo (+2,6%, Istat, Rilevazione Oros). Per queste ultime l’aumento è il risultato di una crescita moderata nell’industria in senso stretto (+0,6%), più rilevante nelle costruzioni (+2,6%) e decisamente
sostenuta nei servizi (+3,5%)


La crescita congiunturale delle posizioni lavorative dipendenti trova conferma nei dati del Ministero del lavoro e delle politiche sociali relativi alle Comunicazioni obbligatorie rielaborate 1 che evidenziano un aumento di +163 mila posizioni negli ultimi tre mesi, sia a tempo indeterminato (+47 mila rispetto al secondo trimestre 2021) sia a tempo determinato (+116 mila). Nel terzo trimestre 2021 le attivazioni di rapporti di lavoro alle dipendenze sono state 2 milioni 584 mila (+18,3% in tre mesi) e le cessazioni 2 milioni 421 mila (+20,0%)


Anche su base tendenziale, l’occupazione dipendente è in aumento in termini sia di occupati (+3,3% in un anno) sia di posizioni lavorative dei settori dell’industria e dei servizi (+5,0%,). I dati delle comunicazioni obbligatorie mostrano, analogamente, una significativa crescita delle posizioni lavorative (+688 mila rispetto al terzo trimestre del 2020), che riguarda tutti i settori di attività economica a eccezione di quello agricolo; la dinamica positiva trova conferma nei dati dell’Inps- Uniemens (+557 mila posizioni in una anno).
Su base annua, prosegue la crescita delle posizioni lavorative a tempo indeterminato, seppur in rallentamento, sia nei dati delle comunicazioni obbligatorie (+307 mila in un anno; era +365 mila nel secondo trimestre 2021 e +389 mila nel primo). La dinamica delle posizioni a tempo determinato risulta decisamente positiva+380 mila. La crescita congiunturale dell’occupazione (+121 mila, +0,5%) si associa alla diminuzione dei disoccupati e degli inattivi di 15-64 anni; anche su base tendenziale l’aumento degli occupati (+505 mila unità, +2,2%) si accompagna al calo delle persone in cerca di occupazione (-308 mila, -12,0%) e degli inattivi 15-64enni (-453 mila, -3,3% rispetto al terzo trimestre 2020.
Il lavoro indipendente, sempre secondo i dati ISTAT analizzati da INFORQUADRI, presenta invece una diminuzione sia in termini congiunturali (-35 mila occupati, -0,7%) sia su base annua (-80 mila occupati, -1,6%). Nel terzo trimestre 2021, il 31,2% delle posizioni lavorative attivate a tempo determinato ha una durata prevista fino a 30 giorni (il 9,9% un solo giorno), il 31,1% da due a sei mesi, e lo 0,6% supera un anno (Figura 4). Nel complesso, si riscontra un aumento dell’incidenza delle attivazioni dei contratti di brevissima durata (16,4% fino a una settimana, +2,2 punti rispetto al
terzo trimestre 2020), e di quelli da sei mesi a un anno (+2,2 punti). Aumenta anche il numero dei lavoratori in
somministrazione che presenta una nuova forte crescita portandosi a 464 mila unità (+105 mila, +29,3% rispetto al terzo trimestre 2020). Anche il numero dei lavoratori a chiamata o intermittenti, sebbene a ritmi meno intensi dello scorso trimestre, continua a crescere in modo sostenuto (+24 mila, +10,8% rispetto al corrispondente trimestre del 2020).
Fonte: dati ISTAT