Aprile 24

Il Cinema: volano dell’economia del Paese

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Intervista a Massimo Lucidi, presidente Fondazione E-Novation che si propone come finalità lo sviluppo delle relazioni umane, economiche, socioculturali improntate alla Pace, al dialogo tra Generazioni e Popoli diversi; all’edificazione di una società sostenibile in termini ambientali e socioeconomici.
La Fondazione vuole affermare la Cultura della Vita in una stagione del mondo dove guerre, disuguaglianze, mancanza di rispetto per il prossimo e il pianeta che ci ospita ancora dominano lo scenario.
Massimo Lucidi è giornalista e comunicatore, direttore editoriale di The Map Report, ideatore di alcuni format come il Premio Eccellenza Italiana a Washington DC e gli Stati Generali della Sostenibilità alla Pontificia Università Urbaniana.

Dottor Lucidi, la Fondazione da lei presieduta è presente da anni al Festival del Cinema di Venezia con l’intento di promuovere la comunicazione visiva intesa come narrazione sostenibile e innovativa della vita quotidiana. Quali sono secondo lei i valori positivi che il cinema, come arte visiva e fenomeno economico e sociale, diffonde?

“Il Cinema è l’arma più seducente che la nostra società abbia mai prodotto per creare consenso, mode, generare dubbi, dibattito. Produce Cultura non solo perché fissa storie, racconti e temi del presente e del passato provando a farne sintesi, ma pure perché cerca di immaginare e, magari, pure di concorrere a costruire Futuro. Il cinema impegnato, civile, d’inchiesta funziona nelle nostre società liberali nella misura in cui riesce ad affermarsi come un territorio indipendente, rivendicando per sé un ruolo di strumento politico che richiede consapevolezza e partecipazione. Questo al netto di tante opere “leggere” che, comunque, fermano la visione e la vita della società al tempo in cui sono prodotte.”

In occasione della 76esima edizione del Festival di Cannes (16/27 maggio 2023), nella favolosa cornice delle colline che dominano Montecarlo, il 24 maggio p.v., verrà ospitato il Premio Sostenibilità ed Eccellenze EuroMediterranee, un’occasione per insignire personalità e marchi con un riconoscimento internazionale, nel decennale del Premio Eccellenza Italiana a Washington DC (raddoppiato negli anni del COVID con una diretta con Roma, nel Palazzo della Santa Sede, San Carlo ai Catinari): un Premio che vuole sostenere il modello di Impresa italiano, fatto di relazioni umane, di Cultura di Pace e di Vita.
In questo contesto festivaliero, tra rinnovamento e innovazione, come la Fondazione E-NOVATION agisce in termini di sostenibilità sociale, ambientale ed economica e, viceversa, come l’Impresa Cinema, con i suoi numeri, la forte comunicazione visiva, la digitalizzazione e l’approccio alla quotidianità, può contribuire in termini di positività, speranza e bellezza?

“Questa domanda ha il merito di portare in sé la risposta e questo ci onora perché vuol dire che nelle nostre attività si avverte energia ed entusiasmo. Fare un Premio che racconta il Merito e il Talento degli Italiani, l’eccellenza italiana fatta da persone, aziende, professionisti, brand e territori – non fermarsi neanche a causa del Covid, digitalizzando e coinvolgendo in più location centinaia di persone – lo puoi fare solo se hai visione, ma pure le capacità che ti vengono dalle tante professionalità coinvolte, che consentono di mettere insieme sensibilità e culture diverse. Questo lavoro di costruire eventi dal basso, cercando partner e consensi sui territori, sui temi, privilegiando contenuti e non appartenenze (tanto meno convenienze) credo si possa definire un’opera collettiva come peraltro definiamo un film di successo.
Un grande regista, con una storia importante, bravi attori e maestranze specializzate rappresentano elementi di un successo “corale”, ma pure elementi della lunga filiera professionale dell’industria cinematografica. In altri termini, l’augurio che faccio al mio lavoro è di trovare sempre più interlocutori nel cinema perché quando troviamo storie che meritano di essere raccontate, le tecniche da adoprare sono certamente anche quelle propriamente cinematografiche; penso ai corti e ai video sul web: la digitalizzazione ha reso possibile raccontare storie ben fatte con budget ridotti, ma intrise di professionalità e capacità narrative. Su questo sappiamo di poter dare un contributo.”

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