Aprile 24

Lavoro dipendente e Partita IVA: quando si può fare

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Rispondiamo ad una richiesta di un lettore affrontando il tema della compatibilità al regime di lavoro dipendente di una attività libero professionale.
Contrariamente a quanto si pensi è perfettamente lecito e possibile nel nostro paese effettuare contemporaneamente attività da lavoro dipendente e avere una partita iva per gestire un’attività professionale. Ci sono però dei precisi limiti e delle condizioni a cui attenersi per poter gestire in maniera corretta il doppio binario lavoro dipendente lavoro privato. La prima condizione è che il contratto di lavoro sottoscritto non precluda l’attività professionale e verificare se ci siano clausole di non concorrenza. La seconda condizione è legata alla disponibilità di tempo, l’attività autonoma infatti va esercitata al di fuori delle ore nelle quali si svolge il lavoro dipendente. Altra condizione è che effettivamente per il lavoro autonomo scelto sia necessario aprire la partita iva, l’apertura della partita iva non è determinante e necessaria per svolgere un’attività professionale che può essere svolta anche con altre modalità compatibili con la normativa fiscale. Potrebbe non essere necessario aprire la partita Iva per le prestazioni professionali non abituali: si tratta di quei lavori in cui la componente intellettuale prevale sull’organizzazione del lavoro e sui mezzi. È il caso, ad esempio, di una consulenza fornita ad un amico per dargli una mano ad utilizzare un software. In questo caso possono essere utilizzate le prestazioni di lavoro autonomo occasionale. Un’altra situazione di questo tipo è quella relativa al percepimento di royalties per lo sfruttamento economico del diritto d’autore. È il caso, ad esempio, di quanti collaborano saltuariamente con dei giornali o quando percepiscono i diritti per lo sfruttamento economico di marchi, brevetti, opere dell’ingegno o artistiche. Altra condizione è che il lavoratore non divulghi a terzi le informazioni ricevute durante il suo lavoro essendo vincolato nei confronti del proprio datore di lavoro dall’obbligo di riservatezza delle informazioni. Questo aspetto, generalmente, viene inserito in quasi tutti i contratti di lavoro, soprattutto per figure ad alto contenuto tecnico e specialistico molto elevato come i Quadri direttivi e serve per tutelare l’azienda da possibili fughe di notizie e di informazioni a favore dei concorrenti.

Quello che abbiamo visto fino a questo momento coinvolge i dipendenti del settore privato. Per i dipendenti pubblici l’attività da dipendente e quella libero professionale con una partita Iva possono coesistere con maggiori difficoltà. I lavoratori della Pubblica Amministrazione, infatti, sono vincolati dall’obbligo dell’esclusività. Questo costituisce a tutti gli effetti un ulteriore vincolo rispetto a quelli che abbiamo appena descritto per il settore privato. Un dipendente pubblico, soprattutto se con mansioni elevate e inquadrabili nella fascia di autonomia parziale personale, sono tenuti a svolgere il proprio lavoro in maniera esclusiva per l’amministrazione di cui fanno parte. Esistono però alcune eccezioni: l’orario di lavoro che viene svolto presso la Pubblica amministrazione può lasciare spazio ad una attività privata, il dipendente pubblico in part time ad esempio, che presta servizio per un massimo di 18 ore di servizio ha la possibilità di aprire la partita Iva. Questo è determinato dal fatto che l’applicazione dell’orario parziale fa cadere il divieto totale legato alla sua disponibilità. Nel momento in cui il lavoratore dovesse passare al tempo pieno, dovrà chiudere la partita Iva, perché si rientra nei casi che abbiamo visto in precedenza. Altro caso è quello che coinvolge i docenti che anche se impiegato a tempo pieno, ha la possibilità di aprire una partita Iva per svolgere una libera professione regolamentata (avvocato o commercialista o giornalista solo per fare degli esempi) solo se questa risulti essere in armonia con le materie che vengono insegnate a scuola. Un docente di economia potrà fare il commercialista, uno di matematica l’ingegnere, ecc.

Riepilogando è possibile aprire un partita iva e fare attività professionale personale sia per il dipendente privato che pubblico, rispettando tre regole fondamentali: 1) l’attività svolta con partita Iva non deve creare problemi allo svolgimento del lavoro come dipendente; 2) l’attività libero professionale che svolge non deve essere in conflitto d’interessi con l’attività dell’azienda (se privato) o con la funzione pubblica (se dipendente pubblico); l’attività libero professionale deve essere svolta al di fuori dell’orario di servizio e compatibilmente con lo stesso.

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