Dicembre 24

Istat: primo trimestre 2021 spesa famiglie giù del 3,4%

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Smiling customers buying sicilian oranges in grocery section

Smiling customers buying sicilian oranges, lemons and tangerines in grocery section

Allarme per i consumi in Italia, la spesa delle famiglie che nel primo trimestre 2021 registra secondo i dati Istat una flessione del -3,4%.

“Archiviato un 2020 disastroso sul fronte dei consumi, il vero allarme è rappresentato ora dai dati del 2021 che registrano spese ancora in calo fino al -7,5% al netto di alimentari e abitazione – spiega il presidente di Assoutenti Furio Truzzi commentando i dati – Numeri allarmanti perché la ripresa economica dell’Italia passa inevitabilmente per la ripresa dei consumi da parte dei cittadini che, purtroppo, ad oggi risultano ancora ben al di sotto delle aspettative”.

Considerata la dinamica inflazionistica che nello stesso periodo è pari al -0,2% il calo in termini reali è appena meno ampio: -8,8%. Si tratta, secondo l’Istat, della contrazione più accentuata dal 1997 che è l’anno di inizio della serie storica. Se paragonata alla crisi del 2021 con il debito sovrano e l’austerity che influenzavano l’economia reale, il calo cumulato fu del 6,4%. Il 50% delle famiglie residenti in Italia ha speso una cifra non superiore a 1.962 euro, erano 2.159 euro nel 2019. Nel panorama generale di contrazione dei consumi si salvano Alimentari e bevande analcoliche (468 euro al mese) e quella per Abitazione, acqua, elettricità e altri combustibili, manutenzione ordinaria e straordinaria (893 euro mensili, di cui 587 euro di affitti).
Non sfuggirà al lettore che le spese difficilmente comprimibili e solo marginalmente toccate dalle restrizioni governative registrano un aumento. La spesa per tutti gli altri capitoli, scende del 19,3% rispetto ai 1.200 euro del 2019. Gli italiani hanno tagliato in questo trimestre dell’anno le spese sulle quali le misure di contenimento hanno agito maggiormente e in maniera diretta, cioè Servizi ricettivi e di ristorazione (-38,9%, 79 euro mensili in media nel 2020) e Ricreazione, spettacoli e cultura (-26,4%, 93 euro mensili), seguiti da capitoli fortemente penalizzati dalla limitazione alla circolazione e alla socialità, come Trasporti (-24,6%, 217 euro mensili nel 2020) e Abbigliamento e calzature (-23,3%, 88 euro mensili).

“Il Governo deve intervenire per sostenere la spesa delle famiglie, attraverso misure in grado di ridare potere d’acquisto ai nuclei impoveriti a causa del Covid, incentivando in particolar modo i consumi primari e quelli sostenibili a beneficio dell’intera collettività – prosegue Truzzi – Ricordiamo che oggi il 60% delle famiglie italiane dichiara difficoltà ad arrivare alla fine del mese, una situazione che ha evidenti ripercussioni sul fronte dei consumi e rappresenta una pesante zavorra per l’economia italiana”.

Anche Codacons ritiene preoccupante il fenomeno

“L’impatto della pandemia sulla spesa delle famiglie va oltre ogni previsione, e un calo record di questa portata non si era mai registrato prima in Italia – spiega il presidente Carlo Rienzi – La crisi Covid, tuttavia, non ha colpito tutti allo stesso modo: la tipologia familiare che ha registrato i maggiori effetti negativi sul fronte dei consumi, infatti, è quella dove figurano imprenditori o liberi professionisti, con una riduzione della spesa che raggiunge quota -11,4%. Stesso calo registrato nelle famiglie composte da 4 componenti (-11,4%) mentre i single hanno ridotto la spesa di “appena” il -5,5%”

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