ISTAT: riparte l’inflazione, +1,3 su base annua
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Nel mese di maggio, in una nota diffusa da Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) registra una variazione in aumento su base annua dell’1,3% (dal +1,1% del mese precedente).
L’accelerazione tendenziale dell’inflazione si deve essenzialmente ai prezzi dei Beni energetici, la cui crescita passa da +9,8% di aprile a +13,8% a causa dei prezzi della componente non regolamentata (che accelerano da +6,6% a +12,6%) mentre quelli della componente regolamentata continuano a registrare un forte incremento, ma stabile (+16,8% come ad aprile). Tale dinamica è solo in parte compensata dalla frenata dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona la cui crescita (+0,7% ad aprile) si azzera.
A maggio, l’inflazione accelera per il quinto mese consecutivo, raggiungendo livelli che non si vedevano da novembre 2018 (quando fu pari a +1,6%). Anche in questo mese, come nei precedenti, l’inflazione e la sua accelerazione si devono essenzialmente ai prezzi dei Beni energetici che ne trainano la crescita e al netto dei quali si attesta a +0,2%, valore uguale a quello di settembre 2020 (quando però l’inflazione generale era negativa e pari a -0,6%). In questo quadro i prezzi del cosiddetto “carrello della spesa” ampliano ulteriormente la loro flessione (da -0,7% a -0,9%), registrando il calo più marcato da quando è disponibile la serie storica di questo gruppo di prodotti (gennaio 1996).
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