Dicembre 24

Fineco Bank: intervento Antitrust sui conti conti correnti con giacenze di oltre 100.000 euro

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L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha chiuso il procedimento istruttorio avviato il 1° aprile scorso nei confronti della società FinecoBank S.p.A. per una presunta pratica commerciale scorretta. L’istituto di credito, con lettera del 18 marzo 2021, aveva infatti comunicato ai titolari di conti correnti una modifica del rapporto secondo cui, in presenza di una giacenza di una liquidità pari o maggiore a 100.000 euro e in assenza di investimenti o di finanziamenti collegati al conto, avrebbe potuto recedere dal rapporto.
Secondo l’ipotesi di avvio dell’istruttoria, con questa modifica contrattuale FinecoBank poteva esercitare pressioni sui correntisti per indurli a sottoscrivere servizi finanziari e/o di gestione del risparmio, peraltro con condizioni economiche onerose, in modo da dirottare la liquidità superiore a 100.000 euro verso forme di finanziamento o di investimento più profittevoli per la banca e lasciando come unica alternativa per i clienti la chiusura del conto corrente. Si tratta però di un’alternativa penalizzante per i correntisti, considerati i costi a loro carico per il trasferimento del conto presso un altro istituto di credito.
L’Autorità ha accolto gli impegni presentati da FinecoBank per risolvere tale criticità.
Fra questi, spicca quello secondo cui la società non eserciterà il recesso in caso di correntisti privi di un conto in un altro istituto di credito, che subirebbero nella massima misura gli effetti della chiusura del rapporto. Nel caso in cui i correntisti privi di altro conto corrente, in seguito alla lettera di marzo, avessero già effettuato finanziamenti o investimenti, FinecoBank rimborserà le commissioni pagate per l’esecuzione di ordini di investimento e concederà la possibilità di restituire i finanziamenti senza spese o penali.
FinecoBank offrirà ai clienti corsi interattivi online per accrescere le loro conoscenze e le loro competenze sui vantaggi e sugli svantaggi che derivano dal mantenimento delle giacenze di liquidità sui conti correnti.
Implementerà poi un sistema informatico di segnalazione giornaliera dei clienti per i quali saranno realizzate le condizioni rilevanti ai fini del recesso (giacenza di una liquidità pari o maggiore a 100.000 euro e assenza di investimenti o finanziamenti collegati al conto). Ai clienti così individuati la banca illustrerà, in modo oggettivo e senza fini promozionali, diverse opzioni per evitare il recesso quali la ricontrattualizzazione individuale dei costi di conto corrente secondo listini predefiniti e senza discriminazioni ed il trasferimento senza spese della giacenza in eccesso su eventuali conti del cliente in altri istituti di credito nonché l’utilizzo della giacenza in eccesso per l’acquisto gratuito di titoli di Stato italiani, che potranno essere venduti senza spese, o per l’acquisto di strumenti finanziari (azioni, obbligazioni, partecipazioni in Exchange Traded Fund e/o in altri OICR) tramite la piattaforma online di Fineco in modo autonomo oppure tramite il supporto di un consulente finanziario della banca. Nel prospettare le diverse opzioni, l’istituto di credito chiarirà ai clienti di aver diritto di utilizzare questi servizi senza dover sottoscrivere ulteriori contratti né investire in fondi o in altri prodotti e servizi offerti da Fineco o da altre società del gruppo.
Inoltre la banca chiarirà ai clienti che non recederà dal contratto per un periodo di 90 giorni da quando vengono contattati; tempo a disposizione del cliente per scegliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze tra quelle presentate.
Infine, FinecoBank si è impegnata a dare pubblicità di tutti gli impegni assunti sul proprio sito internet e la clientela, nel prossimo estratto conto, verrà invitata a consultare la pagina del sito internet dell’istituto dedicata alle “Condizioni Conto” per prendere visione degli impegni.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deliberato di rendere obbligatori gli impegni presentati da FinecoBank, ritenendoli idonei a rimuovere i profili di criticità oggetto dell’istruttoria.