Maggio 24

Premio Letteratura d’Impresa: vince Alessandra Selmi

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L’attesa è’ terminata! Dalla selezione della cinquina finalista avvenuta lo scorso 16 aprile 2023 durante il Festival Città Impresa di Vicenza, presso il PalladioMuseum, sulla base della votazione del Comitato dei Selezionatori, a partire da una shortlist di 12 titoli individuata dal Comitato Tecnico, Sabato 11 novembre, nel corso di Bergamo Città Impresa si è tenuta, presso la Camera di Commercio, la cerimonia di assegnazione del Premio Letteratura d’Impresa 2023, promosso da ItalyPost e dall’Economia del Corriere della Sera, a seguito del voto espresso dalla Giuria dei Lettori, presieduta da Antonio Calabrò, presidente Museimpresa.

A vincere è il libro Al di qua del fiume. Il sogno della famiglia Crespi (edito da Nord) di Alessandra Selmi, sul secondo gradino del podio Paolo Bricco con il suo Adriano Olivetti. Un Italiano del Novecento (edito da Rizzoli), terzo il libro Storia confidenziale dell’editoria italiana (Marsilio) di Gian Arturo Ferrari, quarto Francesco Casolo con La salita dei giganti. La saga dei Menabrea (Feltrinelli) ed infine Il quid imprenditoriale (edito da Egea) di Severino Salvemini.

Per la terza edizione del Premio Letteratura d’Impresa  i giurati popolari,  arrivati da tutta Italia, hanno premiato l’opera che racconta la storia della nascita e dello sviluppo del Cotonificio Crespi fondato nel 1878 lungo l’Adda, attraverso le vicende di una giovane abitante del villaggio: una storia vera, quella dei Crespi, frutto di una intensa ricerca negli archivi di famiglia da parte dell’autrice, che si lega con le storie, verosimili ma inventate, delle famiglie degli operai e di tutte le persone che vengono a vivere “al di qua del fiume”, per rendere reale, anche a costo della vita, il progetto lungimirante di Cristoforo Crespi.

Durante la presentazione del libro, Alessandra Selmi ha offerto un assaggio della genesi e di come la sua narrazione dell’impresa Crespi sia legata alla Storia, con la esse maiuscola, del nostro paese, attraverso un ideale intreccio che corrisponde, effettivamente, ad un vero e proprio tirare le fila o i fili sul muro del corridoio di casa propria. Come se l’architettura reale del villaggio, con la fabbrica, il castello (dove la famiglia Crespi, da Milano, si trasferiva nei mesi estivi), la casa del dottore, la scuola, la chiesa e pure il cimitero da una parte (dalla nascita alla morte nulla doveva mancare nel villaggio!), e le case degli operai e dei capireparto dall’altra, coincidessero idealmente ai legami umani, ai tragitti quotidiani e a quelli del destino delle vite vissute in quel triangolo di terra tra i due fiumi.

Anche INFOQUADRI era presente, e alla nostra domanda diretta sull’eredità Crespi, su cosa sia rimasto di quel sogno ai giorni nostri, la scrittrice fa un primo riferimento, certo, a quel che resta del villaggio, Patrimonio dell’Unesco, ancora abitato dagli eredi degli operai: alla fabbrica dismessa e abbandonata, museo a cielo aperto, ma anche alle sale multimediali dove rivivere la sua storia. Ma, soprattutto, è all’eredità ideale, quasi spirituale, di Cristoforo Crespi che da quel triangolo di terra ha una visione moderna dell’impresa, dove profitto, benessere e bellezza (si potrebbe dire l’attuale welfare) si coniugano in un unico progetto sociale, a cui l’autrice è più legata e che tutti gli imprenditori dovrebbero sempre tener presente.

Con questa prospettiva, “il Premio ha – proprio – lo scopo di favorire una crescita culturale, promuovendo una moderna cultura d’impresa in grado di stimolare lo sviluppo del tessuto industriale italiano ed in particolare delle PMI, nel rispetto di un’etica condivisa da tutti, imprenditori e manager, lavoratori e stakeholder, ciascuno per il proprio ruolo e le proprie responsabilità. Nella convinzione che un sistema generale di valori e identità riconosciuti sia il punto di partenza per costruire insieme un nuovo futuro”.

N.B. Tra le novità di questa edizione del Premio Letteratura d’Impresa, sono i due nuovi riconoscimenti che sono stati introdotti. In particolare, Fine Foods & Pharmaceuticals N.T.M., in qualità di partner del premio, ha assegnato il Premio speciale al miglior libro sul capitale umano a Alessandra Selmi con il suo Al di qua del fiume (edito da Nord), che si è distinto nella trattazione di tematiche legate alla gestione delle risorse umane e alla crescita professionale. Inoltre, auxiell, secondo sponsor del premio, ha assegnato, il Premio speciale al miglior libro sui processi organizzativi al testo di Severino Salvemini, dal titolo Il quid imprenditoriale (Egea).

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