Network Contacts: 186 licenziamenti nei call center

Il call center Network Contacts ha annunciato quasi 200 licenziamenti fra le sedi di Crotone (Poste Italiane) e Molfetta (WindTre). I tagli dopo la contrazione delle commesse. 90 licenziamenti sarebbero previsti nella sede di Crotone in risposta alla riduzione del volume della commessa di Poste Italiane. I destinatari dei tagli sono 86 operatori in cuffia e 4 team leader.
La scelta è stata operata anche in virtù dei margini di manovra concessi dal nuovo contratto in vigore dall’1 febbraio 2025, secondo le accuse dei sindacati, dopo aver disdettato il contratto collettivo nazionale delle telecomunicazioni. Il nuovo contratto è stato siglato dalla Assocontact (il cui presidente, Lelio Borgherese, è anche il proprietario di Network Contacts) con la sola Cisal, che ha scarsa o nulla rappresentatività nel settore. Network Contacts aveva già annunciato 96 licenziamenti a Molfetta e sempre per lo stesso motivo: la contrazione della commessa.

La sede di Crotone dà attualmente lavoro a 233 persone che operano sulla commessa di Poste Italiane. In tempi recenti, i lavoratori crotonesi, insieme a 6.000 colleghi delle altre aziende Assocontact, avevano inscenato una protesta davanti a diverse prefetture accusando di penalizzazione le nuove condizioni contrattuali. Anche la prefettura di Crotone aveva ascoltato una delegazione di operatori.
“Noi continueremo a portare avanti ogni iniziativa possibile, sottoponendo il problema anche alle istituzioni nazionali e promuovendo, tramite la deputazione parlamentare calabrese, un’interpellanza”, affermano Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil.
“Anche il committente, che è un’azienda partecipata dallo Stato, deve diventare parte attiva e prendere una posizione decisiva e tempestiva che possa consentirci di chiudere definitivamente questa vertenza”, proseguono le tre sigle: “Non consentiremo a nessuno di nascondersi e sfuggire alle proprie responsabilità”.
Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil così concludono: “Quando si parla di mantenere posti di lavoro, tutte le parti coinvolte dovranno fare la loro parte, tenendo conto che si discute del futuro di decine di lavoratori e delle loro famiglie. In questi casi, l’unico risultato accettabile è che non si perda neanche un posto di lavoro”.