Musei italiani: in cerca di direttori o manager? (Parte seconda)

Riprendiamo il discorso sui musei italiani del numero di marzo perché proprio in quel mese si è passati ‘dalla teoria alla pratica’, come si suol dire, con nomine che hanno portato due donne, grandi professioniste e con un curriculum degno di nota, alle cariche di Presidente e direttore artistico di due delle più importanti istituzioni culturali d’Italia, il MAXXI e il MACRO di Roma.
Maria Emanuela Bruni è il nuovo Presidente della Fondazione MAXXI, nominata ufficialmente venerdì 28 marzo dal Ministro della Cultura Alessandro Giuli. La sua nomina arriva a seguito del suo prezioso e costante supporto garantito al MAXXI nel periodo di reggenza, iniziato lo scorso settembre: infatti, succeduta già in via temporanea ad Alessandro Giuli, nominato ministro della Cultura in sostituzione di Gennaro Sangiuliano e dopo che la professoressa Raffaella Docimo aveva rinunciato alla nomina per l’insorgere di varie polemiche, aveva consentito allo staff del MAXXI di proseguire regolarmente il lavoro, le attività e i progetti del Museo. Bruni è giornalista professionista e laureata in Lettere con indirizzo storico – artistico, e ha un lungo curriculum istituzionale, È stata la prima donna, nel 2008, a guidare il Cerimoniale di Palazzo Chigi. È stata direttrice per alcuni anni dell’Ufficio per la Comunicazione e le Relazioni esterne per i 150 anni dell’Unità d’Italia del Segretariato Generale della Presidenza del Consiglio; dal 2017 al 2020 è stata assessore alle Politiche culturali del Comune di Frascati e dal 2022 gestisce la comunicazione dell’Ordine degli Architetti di Roma e Provincia. Ha svolto ruoli accademici, tenendo lezioni e seminari, e curato diverse pubblicazioni e cataloghi. È consigliera anziana della Fondazione MAXXI, motivo per cui era stata scelta come sostituta lo scorso settembre e, sotto la sua guida, ha già preso avvio la stagione autunnale 2024 del MAXXI, durante la quale sono state inaugurate otto mostre di grande successo.

La nomina di Maria Emanuela Bruni rappresenta una nuova fase di crescita e innovazione per il Museo nazionale delle arti del XXI secolo, che nel 2025 mira ad arricchire ulteriormente la sua offerta culturale e a rafforzare l’Istituzione come punto di riferimento per il pubblico, per gli artisti di questa generazione e di quelle future e per gli appassionati d’arte, di architettura, di design e di cultura di tutto il mondo. Riguardo alla sua nomina, Bruni ha dichiarato: “Mi impegnerò a ripagarla con dedizione, potenziando il ruolo del MAXXI come centro di innovazione culturale e creativa e contribuendo a consolidare ulteriormente la sua visibilità e influenza, in Italia e all’estero. In sinergia con il team del Museo, lavoreremo per promuovere la ricerca, l’inclusività e la sperimentazione, valori che da sempre contraddistinguono il nostro museo”.
Dopo tre mesi di attesa anche il MACRO ha una nuova direzione artistica. Infatti il mandato dell’ormai ex direttore Luca Lo Pingo era scaduto alla fine del 2024, e da allora il museo romano era rimasto decisamente in stallo: la giuria approntata dall’Azienda Speciale Palaexpo, che gestisce, per la Sovrintendenza capitolina, il MACRO (oltre al Palazzo delle Esposizioni e Mattatoio), il 26 marzo scorso ha nominato Cristina Perrella come nuova direttrice del polo museale, scelta in una rosa di sei critici d’arte di calibro internazionale. Il Bando per selezionare il nuovo direttore artistico, a cui affidare un incarico triennale, era stato pubblicato all’inizio di agosto 2024, con la richiesta ai candidati di proporre progetti fondati su accessibilità, sperimentazione e partecipazione. Tra le candidature giunte i nomi dei critici IUNO (ovvero Ilaria Gianni e Cecilia Canziani), Maria Alicata, Florence Derieux, la coppia Johanne Affricot e Lucrezia Cippitelli e, sempre in coppia, Annamaria Cestelli Guidi e Lorenzo Romito; a primeggiare è stata appunto Cristiana Perrella. Già direttrice del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato fino al 2021, nel 2023 ha curato anche la terza edizione della rassegna Panorama a L’Aquila e, da dicembre 2024, le è stata assegnata la curatela del nuovo spazio d’arte Conciliazione 5, inaugurato nel 2025 da lavori inediti di Yan Pei-Ming. In precedenza, dal 1998 al 2008 ha curato il Contemporary Arts Programme di The British School at Rome. Dal 2007 al 2009 ha ideato e curato per RISO – Museo d’arte contemporanea della Sicilia, l’attività di un’agenzia per lo sviluppo dell’arte giovane (SACS – Sportello per l’Arte Contemporanea in Sicilia); dal 2010 cura la sezione arte della Fondazione Golinelli di Bologna. Come curatrice indipendente ha collaborato con istituzioni Italiane e internazionali, tra cui il MAXXI, per cui ha curato nel 2010 una delle mostre inaugurali, proseguendo poi la collaborazione con altri progetti espositivi presso la Biella de Valencia, l’IKSV Istanbul e la Fondazione Prada. Dal 2004 al 2010 ha insegnato Fenomenologia dell’arte contemporanea all’Università di Chieti ed è stata docente di Management ed economia delle arti e delle istituzioni culturali al corso di Laurea magistrale in Teoria e storia delle arti e dell’immagine all’Università San Raffaele di Milano; ha pubblicato numerosi testi e monografie. La nuova direttrice ha dichiarato che il MACRO come museo civico ha un’ambizione internazionale e che, grazie al lavoro di chi l’ha preceduta, non si tratta solo di una prospettiva futura, ma di una base da cui partire..un percorso sperimentale, nel corso degli anni già avviato, che vuole proseguire in modo sistematico. I primi appuntamenti partiranno in autunno, secondo un programma multidisciplinare che seguirà la linea sperimentale del MACRO, con un’attenzione al territorio e alle diverse generazioni.
La presenza femminile nei piani apicali, sia a livello manageriale che dirigenziale, sembra aver messo la giusta marcia visto che la ritroviamo anche in altri ambiti ancor più tradizionalmente declinati al maschile; vista l’eccezionalità, non possiamo che compiacerci e dar eco del fatto che il CIO, Comitato Olimpico Internazionale ha nominato come suo 10° Presidente, l’ex nuotatrice Kirsty Coventry. Storica elezione: prima donna e prima africana a ricoprire questa carica, è già ministra dello Sport dello Zimbabwe e, precedentemente, plurimedagliata olimpica nel nuoto (7 medaglie nella specialità del dorso), entrerà in carica dopo il passaggio di consegne dal Presidente Bach, suo primo sostenitore, il 23 giugno 2025. La 41enne zimbabwese è stata scelta a scrutinio segreto tra sette candidati, tra i quali i più noti Samaranch Jr e Sebastian Coe, nel corso della 144ª Sessione del CIO che si è svolta giovedì 20 marzo a Costa Navarino, in Grecia (il mandato presidenziale dura otto anni, con un possibile rinnovo per altri quattro): ha ricevuto 49 voti già al primo turno, esattamente il numero necessario per ottenere la maggioranza sui 97 voti espressi, sbaragliando i suoi più noti colleghi. Supervisionerà i Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026, a pochi mesi dalla Cerimonia di Apertura, ma, soprattutto dovrà affrontare temi molto complessi e delicati come l’impatto della crisi climatica sullo sport e la questione delle atlete trans; dovrà guidare il movimento olimpico attraverso le questioni politiche e sportive verso i Giochi estivi del 2028 a Los Angeles, anche impegnandosi nella diplomazia con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, e occuparsi dell’eventuale reintegro degli atleti russi e bielorussi nelle competizioni internazionali. Infine Il CIO di Coventry dovrà anche trovare un ospite per i Giochi estivi del 2036, che potrebbero svolgersi in India o in un Paese del Medio Oriente.
Sembra proprio che la battaglia per la parità di genere dia i suoi frutti, soprattutto quando i criteri per nomine apicali si basano sulla meritocrazia e fanno buon uso dell’esperienza sul campo, per poter traghettare la nostra epoca verso il terzo millennio; anzi, ci auguriamo di essere già oltre il ponte, perché lo spirito di resilienza, condivisione e gentilezza propria dell’archetipo femminile sia di utilità e di buon auspicio per le sfide di inclusione e sostenibilità che la nostra civiltà deve affrontare ogni giorno. Con questa prospettiva attendiamo fiduciosi, anche le nomine dei prossimi nuovi direttori di cinque musei e parchi archeologici di rilevanza nazionale ed a livello dirigenziale generale, quali i Musei Reali di Torino, la Galleria dell’Accademia di Firenze e i Musei del Bargello, il Parco archeologico del Colosseo, il Museo Nazionale Romano ed il Museo archeologico nazionale di Napoli, il cui bando è scaduto il 6 marzo scorso. Per conoscere i risultati della selezione vi diamo appuntamento alla prossima occasione.
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Per par condicio e per l’ulteriore eccezionalità, vogliamo rendervi noto che, dopo trent’anni anche il MOMA , Museum of Modern Art di New York, avrà un nuovo direttore, Christophe Cherix, già capo curatore di disegni e stampe della stessa istituzione culturale dal 2013; succederà a Glenn Lowry a partire dal prossimo settembre.