Cultura: le mostre d’autunno
Nella nostra ricerca di eventi nel panorama della cultura italiana, e talvolta internazionale anche solo per la eco prodotta, in questo numero puntiamo i riflettori su due personaggi del nostro tempo (XX e XXI secolo) che hanno saputo esportare in tutto il mondo il ‘genio italiano’, mantenendo sempre l’unicità e la coerenza delle proprie origini, sapendole poi coniugare in un linguaggio universale e senza tempo.
Nell’ambito del progetto di recupero dell’Asilo Garbagnati di Cermenate (CO), promosso dall’Associazione Cesare Cattaneo ONLUS e dall’Archivio Cattaneo in collaborazione con il Circuito Lombardo Musei Design, dal 20 settembre al 26 ottobre 2025 la mostra “Architetture olivettiane” dedicata alle architetture residenziali e per la comunità, promosse da Adriano Olivetti nel territorio di Ivrea durante il XX secolo. L’esposizione, terza di un ciclo di quattro, è ospitata, come le precedenti, nella porzione dell’asilo già messa in sicurezza; al centro della mostra, a cura di Daniele Boltri ed Enrico Papa, fotografie, disegni e documenti relativi a quattro progetti selezionati dal volume “Architetture olivettiane a Ivrea. I luoghi della residenza e i servizi della comunità” (di Daniele Boltri, Giovanni Maggia, Enrico Papa, Pier Paride Vidari), edito da Archivio Cattaneo Editore con il patrocinio di Fondazione Olivetti e di UNESCO. I quattro progetti in mostra sono: il quartiere Castellamonte (Case per impiegati di Figini e Pollini, Case a quattro alloggi di Marcello Nizzoli e Gian Mario Olivieri, Villette per dirigenti di Marcello Nizzoli e Gian Mario Olivieri e Case a 18 alloggi di Marcello Nizzoli e Gian Mario Olivieri); l’unità residenziale ovest denominata “Talponia” di Gabetti e Isola; la scuola materna di Ridolfi e Franklnel quartiere Canton Vesco, e la scuola elementare di Quaroni e De Carlo anch’essa a Canton Vesco. Industriale e editore di successo, Olivetti fu anche un instancabile promotore di interventi di grande interesse urbano e architettonico, coinvolgendo nelle progettazioni alcuni tra i migliori architetti del periodo.
INFORMAZIONI UTILI:
Apertura al pubblico sabato e domenica pomeriggio 14:30 – 18:30, via Negrini 9, Cermenate (Como)
Giorgio Armani: Milano con amore è il titolo della mostra pensata in occasione del 50esimo anniversario del marchio, diventata di fatto un ricordo dello stilista a poche settimane dalla sua scomparsa. (4 settembre 2025), inaugurata il 24 settembre alla Pinacoteca di Brera e che andrà in scena fino all’11 gennaio 2026.
Al centro dell’attenzione c’è una selezione di abiti che affiancano tutte opere d’arte dal Medioevo all’Ottocento; per la precisione, più di 120 creazioni ripercorrono lo stile di Giorgio Armani reimmaginando il percorso della galleria d’arte. Il legame tra il brand e la Pinacoteca di Brera non è un caso, più volte è stato dichiarato dallo stesso stilista, soprattutto, con il quartiere milanese che lo ospita: lo aveva scelto per vivere e lavorare, perché ne ammirava l’anima duplice, sia colta sia vitale (per questo l’Accademia di Belle Arti gli conferì nel 1993 il titolo accademico per la coerenza della sua ricerca di stile, e il rigore con cui ha saputo unire la funzione alla fantasia dell’invenzione). In questa cornice, storia pittorica e storia della moda invitano il visitatore a lasciarsi sorprendere da contrasti cromatici, materici e sensoriali, trasmettendo la conoscenza attraverso l’esperienza diretta e la maestria di grandi artisti come Giorgio Armani, la cui mostra è la prima mai dedicata alla moda dalla Pinacoteca di Brera. Un evento, dunque, storico per infiniti motivi, come quello dell’inaugurazione, il 20 maggio scorso, negli spazi di Armani/Silos, della mostra GIORGIO ARMANI PRIVÉ 2005-2025, Vent’anni di Alta Moda: un excursus curato personalmente dal grande stilista, attraverso due decenni di Haute Couture creata nel segno di uno stile inconfondibile. L’esposizione esplora i temi di una visione nella quale forma pura e tessuti preziosi celebrano la bellezza in un racconto declinato al presente. Presentata per la prima volta nel 2005 a Parigi, capitale della Haute Couture, la collezione Giorgio Armani Privé nasce dalla concezione di una moderna creatività, espressa attraverso linee ricercate, lavorazioni pregevoli e ricami gioiello e si distingue fin da subito come una nuova interpretazione dello stile Armani, insieme complementare e alternativa al prêt-à- porter, cui l’accomuna la ricerca di una sigla lineare, elegante e rarefatta.
La mostra porta tutte queste creazioni da sogno a Milano, cuore pulsante dell’universo Armani, consentendo a tutti di vederle da vicino e apprezzarne la straordinaria realizzazione artigianale: i capi, antologia di tutte le collezioni Couture, sono disposti in una sequenza che sottolinea un linguaggio che, pur continuando a evolversi, rimane saldo nei principi che lo fondano.
INFORMAZIONI UTILI:
Apertura al pubblico dal 21 maggio al 28 dicembre 2025, Via A. Borgognone da Fossano 40, Milano.
LAST MINUTE! “1925-2025: Cento anni di storia della scienza a Firenze”, mostra curata da Giovanni Di Pasquale e Alessandra Lenzi, fino al 19 ottobre 2025. Nelle ampie stanze di Palazzo Castellani, affacciato sull’Arno, si dipana una narrazione che attraversa secoli di ingegno e passione: tra strumenti scientifici e documenti storici, Firenze si rivela non solo come la città d’arte che tutti conosciamo, ma anche come crocevia dell’avventura scientifica europea; qui le scoperte e le sfide della conoscenza si intrecciano, infatti è in questo palazzo storico che si trova il Museo Galileo, un’istituzione nata nel 1925 dal sogno di Andrea Corsini, primo direttore dell’Istituto di Storia delle Scienze e poi del Museo di Storia della Scienza, e cresciuta fino a custodire uno dei più importanti patrimoni storico-scientifici del mondo. Il percorso della mostra si dispiega tra testimonianze materiali, codici antichi, incisioni, strumenti scientifici, fotografie e rimandi puntuali alla storia civile e intellettuale di Firenze, un viaggio in due livelli: dalle vetrine che raccontano l’evoluzione del pensiero scientifico ai documenti sulle pareti, tra linee del tempo, rari volumi illustrati e pezzi unici delle collezioni Medicea e Lorenese, incontrando curiosità inedite, nonché oggetti salvati dall’alluvione del 1966, simbolo della resilienza e della memoria scientifica della città. Attraverso fotografie d’epoca, incisioni, progetti visionari e filmati d’archivio, dunque, la mostra restituisce episodi emblematici: dall’Esposizione Nazionale del 1929 alle ferite della guerra e ai complessi lavori di restauro post-alluvione. Un’occasione irripetibile di lasciarsi ispirare dalle storie e dagli oggetti che hanno segnato il percorso della scienza, scoprendo dal vivo un tesoro che appartiene, non solo a Firenze, ma, all’intera umanità.
INFORMAZIONI UTILI:
Apertura al pubblico fino al 19 ottobre 2025 presso il Museo Galileo, Piazza dei Giudici 1, Firenze.
