Acconto IRPEF 2025: salvaguardia per i contribuenti

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Pubblicato il gazzetta ufficiale il decreto governativo che modifica la disciplina prevista per l’anno 2025, introducendo una norma di salvaguardia per evitare aggravi fiscali derivanti dalla riforma dell’IRPEF.
In seguito a tale intervento, viene confermato che i lavoratori dipendenti e i pensionati senza redditi aggiuntivi non dovranno versare alcun acconto IRPEF per il 2025.
Il decreto legge, adottato in via d’urgenza, introduce norme di coordinamento diverse norme, confermando quanto già preannunciato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il testo ora è in conversione in legge si attende conclusione dei lavori parlamentari.
In dettaglio, nel comunicato veniva evidenziato che “in considerazione dei dubbi interpretativi posti, e al fine di salvaguardare tutti i contribuenti interessati, il Governo interverrà anche in via normativa per consentire l’applicazione delle nuove aliquote del 2025 per la determinazione dell’acconto”.
Relativamente all’applicazione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, sono pervenute segnalazioni da parte di alcuni CAF, in merito a un maggior carico fiscale per i lavoratori dipendenti che verrebbero gravati dell’onere di versare l’acconto Irpef per l’anno 2025 anche in mancanza di redditi ulteriori rispetto a quelli già assoggettati a ritenuta d’acconto.
Al riguardo, il MEF specifica che, l’incongruenza evidenziata dai CAF deriva dal fatto che le aliquote, gli scaglioni e le detrazioni Irpef sono stati in una prima fase modificati in via temporanea, per un solo periodo d’imposta (2024), e successivamente stabilizzate a regime dal 2025.
Pertanto, il MEF evidenzia che “la disposizione di cui all’articolo 1, comma 4, del d.lgs. 216/2023 va interpretata nel senso che l’acconto per l’anno 2025 è dovuto, con applicazione delle aliquote 2023, solo nei casi in cui risulti di ammontare superiore a euro 51,65 la differenza tra l’imposta relativa all’anno 2024 e le detrazioni, crediti d’imposta e ritenute d’acconto, il tutto però calcolato secondo la normativa applicabile al periodo d’imposta 2024.