Finanziaria 2026: interventi sui contratti pubblici

Ministero Economia e finanze

Un altro tassello importante sull’equiparazione fra contratti pubblici e contratti privati arriva dalla bozza di Legge Finanziaria. La novità riguarda la detassazione dei rinnovi contrattuali per i lavoratori pubblici.
L’aliquota agevolata al 5% sarà applicata agli aumenti previsti dai contratti sottoscritti nel 2025 e nel 2026, come già accade nel settore privato.
Di fatto rientrano nel beneficio, ad esempio, i contratti delle Funzioni Centrali e della Sanità anche se la bozza in discussione alla camera ed al Senato fissa un limite allo sgravio che si applicherà solo ai redditi fino a 28 mila euro lordi l’anno rendendo il vantaggio applicabile soprattutto operatori e assistenti ministeriali, il personale ATA e molti dipendenti degli Enti locali ma tagliando di fatto le funzioni apicali come le Elevate Professionalità (i Quadri del settore pubblico).
L’agevolazione sarà operativa da gennaio 2026, ma non avrà effetto retroattivo, quindi gli aumenti già percepiti nel 2025 non godranno dello sconto fiscale.
Altra rilevante notizia è relativa al salario accessorio. I premi di produttività e le indennità legate alla performance individuale o collettiva saranno soggetti a una tassazione ridotta all’1% e non più alle aliquote IRPEF, oggi comprese tra il 23% e il 43%. Anche questa misura, se passerà la fase di discussione in alula indenne da cambiamenti, riporta parità tra pubblico e privato in quanto già è previsto per il settore privato questo vantaggio.