ULTIMORA: I dazi Usa Italia al 15%
Andava fatto e doveva essere trovata una intesa, almeno per il momento, la partita sui dazi di Unione e Europea e Stati Uniti si è conclusa dopo un incontro durato meno di un’ora, con la conferma della tariffa del 15%.
Ecco il commento del nostro direttore Antonio Votino.
“Il dibattito sull’opportunità di accordi specifici sui dazi tra gli Stati Uniti e l’Italia è un tema complesso, intriso di considerazioni economiche, politiche e geostrategiche. In un contesto globale caratterizzato da crescenti tensioni commerciali e dalla ricerca di maggiore resilienza nelle catene di approvvigionamento, la domanda se un tale accordo sia auspicabile per l’Italia merita un’attenta analisi. Attualmente, le relazioni commerciali tra Stati Uniti e Italia sono inquadrate principalmente nell’ambito degli accordi tra l’Unione Europea e gli USA. L’Italia, in quanto membro dell’UE, non può negoziare accordi commerciali bilaterali autonomi. Qualsiasi intesa sui dazi con gli Stati Uniti dovrebbe passare attraverso la Commissione Europea, che detiene la competenza esclusiva in materia di politica commerciale comune. Nonostante questo, esistono già dazi e barriere non tariffarie che influenzano il commercio bilaterale. Storicamente, settori come l’acciaio e l’alluminio (con i dazi imposti dall’amministrazione Trump e parzialmente sospesi), l’agricoltura (con dispute su prodotti specifici come il formaggio o l’olio) e il digitale sono stati oggetto di attriti. La risoluzione della disputa Boeing-Airbus, ad esempio, ha portato alla sospensione reciproca di dazi su miliardi di dollari di merci, un segnale positivo di distensione.”
Ipotizzando che l’UE conceda una deroga all’Italia per un accordo bilaterale, o, più realisticamente, che si intensifichino i negoziati per un accordo commerciale più ampio e profondo tra UE e USA (come un rinnovato TTIP o accordi settoriali mirati), quali sarebbero i pro e i contro per l’Italia?
“In primis l’ accesso preferenziale al Mercato USA – continua Votino – con l’eliminazione o la riduzione dei dazi su specifiche categorie di prodotti italiani, in particolare quelli ad alto valore aggiunto (moda, design, agroalimentare, macchinari di precisione), potrebbe stimolare significativamente le esportazioni e rafforzare la competitività delle imprese italiane nel vasto mercato statunitense. Un accordo sui dazi fornirebbe maggiore prevedibilità e stabilità per le aziende italiane che intendono investire negli USA e viceversa, incentivando flussi di capitale e creando nuove opportunità di business.”
Al di là della percentuale, l’accordo favorirà una maggiore collaborazione in settori strategici come la tecnologia, l’energia e la difesa, allineando ulteriormente gli interessi economici e geopolitici dei due Paesi ed è questo un vantaggio di cui l’Italia deve approfittarsi. L’abolizione dei dazi sui beni importati dagli USA potrebbe ridurre i costi per i consumatori italiani, aumentando il loro potere d’acquisto e la varietà dei prodotti disponibili?
“Certamente, la competizione accresciuta con l’eliminazione dei dazi sui prodotti americani di cui sembra sia una parte nuova emersa dall’accordo, potrebbe esporre alcuni settori italiani, meno competitivi o particolarmente sensibili (come alcune nicchie agricole o manifatturiere), a una concorrenza più intensa da parte delle importazioni americane, con possibili ricadute negative su occupazione e produzione locale. Bisognerà aspettare gli accordi commerciali di dettaglio che spesso includono clausole sull’armonizzazione regolatoria o sul riconoscimento reciproco di standard.”
La negoziazione di un accordo così generico e secondo molti analisti svantaggioso per il nostro paese potrebbe sollevare complesse questioni di consenso all’interno dell’Italia, e ancor più a livello europeo, dove gli interessi dei diversi Stati membri potrebbero entrare in conflitto. Si rischia una non approvazione degli stati europei dell’accordo?
“Sebbene un accordo è sempre portatore di mezzi vantaggi e mezzi svantaggi, soprattutto se in tema di commercio dove si legano temi macro con micro economia, l’accordo sui dazi tra Stati Uniti e Italia a mio avviso è più realistico e vantaggioso per l’Italia risiede nel supportare e influenzare attivamente i negoziati tra l’UE e gli Stati Uniti per la ratifica dell’accordo commerciale, soprattutto se ben calibrato e rispettoso degli standard europei. L’obiettivo dovrebbe essere la creazione di un quadro commerciale stabile e prevedibile che favorisca la crescita, l’innovazione e la cooperazione tra le due sponde dell’Atlantico, ponendo l’Italia, con le sue eccellenze, al centro di questa rinnovata partnership. La diplomazia economica e la capacità di negoziazione dell’Europa sono, in questo scenario, le chiavi per sbloccare nuove opportunità e affrontare le sfide del commercio globale.”
Foto: ANSA
