Crisi Network contacts: Le ragioni di Lelio Borgherese

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In merito alla notizia pubblicata a maggio (si veda l’articolo Network Contacts: 186 licenziamenti nei call center) abbiamo raccolto una dichiarazione di Lelio Borgherese, presidente di Assocontact e proprietario di Network Contacts, che pubblichiamo integralmente:

“È del tutto falso che il nuovo CCNL BPO agevoli i licenziamenti. Sfido chi lo sostiene a indicare l’articolo, che lo prevede. Al contrario, nell’articolo 213 si rafforzano le tutele per i lavoratori, soprattutto nelle piccole aziende. Il nostro è un contratto migliorativo, che ha addirittura anticipato il legislatore in alcuni istituti giuridici innovativi (es. la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori agli utili di impresa) e che offre remunerazioni più alte e tutele più estese rispetto altri contratti oggi utilizzati nel nostro comparto.
Le procedure di licenziamento collettivo – continua Borgherese – le richieste di cassa integrazione e di solidarietà difensiva, la chiusura di siti operativi, che si sono manifestate in questi mesi, in tutta Italia e dentro tutte le principali realtà di BPO, dimostrano l’urgenza di affrontare in maniera strutturale e sistemica la crisi del comparto e la necessità di approvare quanto prima la proposta di legge di riordino e rilancio del nostro settore (pdl 1316), che ha concluso il suo iter emendativo e che sarà a breve discussa alla Camera.
La crisi del settore è sotto gli occhi di tutti da anni, e l’impatto dell’AI generativa sui volumi di attività è solo agli inizi. Non siamo di fronte al problema di una singola impresa, purtroppo, ma di un intero settore, che ha bisogno di una politica industriale seria, con investimenti importanti in politiche attive e passive, a difesa dell’occupazione e volte alla formazione continua di chi opera quotidianamente al servizio dei cittadini-consumatori.
Network Contacts non ha mai effettuato licenziamenti collettivi ex lege 223 in oltre venti anni di storia e sta cercando in ogni modo di evitare anche questa volta di arrivare al punto di non ritorno, consapevole della drammatica situazione che stanno vivendo tante nostre persone a Molfetta e a Crotone. Tuttavia, la contrazione di volumi costante e violenta, che abbiamo subito negli ultimi 12 mesi, richiede uno sforzo collettivo di tutti gli stakeholder, privati e pubblici. Chiediamo di non essere lasciati soli, dopo aver dimostrato in ogni modo e con ogni sforzo economico e manageriale possibile che crediamo nelle nostre persone e che crediamo nei territori in cui operiamo.”